Il telefonino del futuro molto probabilmente compirà l’evoluzione più importante del suo giovane ciclo di vita: si trasformerà in un’intelligenza artificiale.
Nel giro di un decennio, infatti, tutte le applicazioni e i servizi utilizzati attraverso lo smartphone molto probabilmente si sposteranno verso altri dispositivi più comodi, come sensori e device, soprattutto indossabili, governati dall’intelligenza artificiale.
L’evoluzione tecnologica Disruption della 4° rivoluzione industriale stravolgerà il concetto stesso di telefonino.
Il prodotto fisico potrebbe anche rimanere in forme diverse, più comode ed eleganti, ad esempio come foglie digitali sottili e pieghevoli.
Ma la rivoluzione digitale in corso lascia prevedere che il set di servizi e applicazioni attualmente concentrati nella versione fisica dello smartphone tenderà a migrare verso altri dispositivi digitali più comodi e performanti, che rappresenteranno la nostra “porta di accesso” al mondo digitale del XXI Secolo: ad esempio, verso una “rete corporea” di mini-computer e device intelligenti, composta da batterie e sensori che risiederanno nei nostri polsi, nelle nostre orecchie, sui volti, sui vestiti (internet indossabile) e chissà dove altro, attivabili soprattutto attraverso comandi vocali e sensoriali sulla base delle nostre esigenze informative e conoscitive.
È fantascienza? Non proprio. I big della Silicon Valley stanno già lavorando ai progetti operativi in questa direzione, puntando su intelligenza artificiale e machine-learning, realtà aumentata e Internet of thing.
Apple sta lavorando per inserire microprocessori sempre più potenti in ognuno dei propri dispositivi. Siri sta diventando sempre più intelligente e sarà svolgere funzioni di servizio sempre più complesse e sofisticate: l’obiettivo e la speranza del colosso di Cupertino è di insegnare all’assistente digitale tutte le funzioni che svolgiamo attraverso l’interfaccia touch.
Senza dimenticare che Apple sta sviluppando questo processo attraverso l’acquisizione di imprese e start-up specializzate nel campo dell’intelligenza artificiale e del machine-learning.
Inoltre, anche i progetti per lo sviluppo della realtà aumentata stanno procedendo a grandi passi, con la crescita delle applicazioni che consentono di arricchire il nostro mondo fisico di oggetti creati virtualmente (ad esempio i Pokemon) facendoceli apparire come reali.
Facebook ha lanciato un progetto ambizioso per sviluppare la realtà aumentata attraverso il social e la macchina fotografica del telefonino, che dovrebbe consentire di visualizzare tutte le informazioni dell’oggetto fotografato, come ad esempio musei e luoghi storici.
Un altro esempio pratico per capire di cosa si parli è il progetto Ikea di realtà aumentata: consente di visualizzare i mobili nelle nostre case prima di averli acquistati fisicamente, al fine di far vivere al consumatore l’effetto dell’acquisto prima dell’acquisito stesso, proponendo un’esperienza di valore che tende a differenziarla rispetto a qualunque altro concorrente produttore di mobili.
La realtà aumentata è una funzione che si presta benissimo all’attivazione con lo smartphone e l’intelligenza artificiale indossabile: consente di proiettare oggetti tridimensionali virtuali nel campo visivo umano al nostro semplice comando, fornendo informazioni appropriate sul luogo e il momento che stiamo vivendo, sulla base delle nostre necessità. Proprio come avviene nei film fantascientifici di Terminator e Iron Man.
Intelligenza artificiale e realtà aumentata beneficeranno anche dell’evoluzione dell’Internet delle cose: si svilupperanno dispositivi dotati di sensori e connessioni wireless per qualsiasi aspetto pratico della nostra vita quotidiana.
Ad esempio, Apple propone il sistema intelligente HomeKit per il controllo dei prodotti della casa intelligente, che aggrega anche le informazioni sulla salute del suo sistema HealthKit e si connette all’auto con il suo sistema CarPlay e alle casse dei negozi con ApplePay.
Le nuove tecnologie digitali di intelligenza artificiale che trasformeranno lo smartphone del futuro saranno funzionali allo sviluppo di un nuovo modo di vivere e lavorare, di un nuovo “stile di vita”: rappresenteranno la nostra interfaccia digitale, ossia la nostra porta d’accesso, con le case intelligenti, le auto intelligenti, le città intelligenti, l’impresa intelligente, aumentando la nostra produttività e l’esperienza di valore sperimentata, come lavoratori ma anche come cittadini/persone che vivono in contesti relazionali e sociali sempre più complessi e digitalizzati.
Mario Becchetti
Area Marketing e comunicazione